Fermiamo il TRAFORO nel Partenio!

Come dicevamo, non è la Natura a essere “matrigna”, ma il modo in cui viene trattata dal sistema capitalista.

La natura è più importante del profitto. La natura non è un capitale, non è una risorsa da sfruttare, non è un prodotto né un investimento economico.

La concezione della Natura come “risorsa” da sfruttare, come “capitale”, è propria della nostra cultura moderna, a causa della quale si continua a giustificare la sua distruzione con la retorica dello Sviluppo, del Progresso e l’ipocrita ideologia del lavoro.

Non si mette in conto che ogni volta che si tratta la Natura come una risorsa da sfruttare, la si distrugge e la si mette in pericolo. L’ultima “trovata geniale” di cui si sta discutendo molto in questo periodo è il progetto Traforo nel Partenio. Una delle maggiori giustificazioni è appunto che questo creerebbe posti di lavoro. Ancora una volta, quindi, ad arricchirsi sono le imprese sulle spalle degli operai e sulle tasse dei cittadini. Un’altra giustificazione è che i treni già esistenti non funzionerebbero abbastanza e che non siano efficienti: non vediamo l’ora di avere nuovi treni non funzionanti.

Inoltre quando si danneggia la Natura, si danneggia noi stessi e si mettono in pericolo le nostre vite. Dovremmo essere contrari a prescindere per un semplice rispetto della Natura, ma la visione antropocentrica della nostra cultura fa sì che ciò non sia abbastanza, che questa motivazione possa essere addirittura motivo di derisione. Cercheremo di spiegare, quindi, perché non c’è nulla da ridere e che non si tratta di “fissazioni di fanatici ambientalisti” o semplice moralismo.

Le devastazioni ambientali, a breve o a lungo termine, portano sempre a conseguenze catastrofiche. In questo caso specifico, bisognerebbe riflettere proprio in virtù di quello che è successo il 21 e il 22 dicembre tra San Martino V.C. e Cervinara, che non sono nuovi a questi fenomeni alluvionali, soprattutto per caratteristiche orografiche e disposizioni alle correnti umide che apportano precipitazioni: bucare quella montagna significherebbe intaccare le falde acquifere dei monti d’Avella, ed esporre un territorio già di per sé labilissimo a situazioni molto gravi, ovvero distruggere una montagna che potrebbe venire giù da un momento all’altro.

Si sbaglia, quindi, chi sostiene che non c’entrino le frane per il fatto che il traforo verrebbe realizzato “sotto la montagna”: si smuoverebbe, infatti, dalla base verso l’alto, peggio ancora.  Si tratta di uno dei massicci più piovosi dell’intero Appennino centromeridionale. Il Partenio, soprattutto per quanto riguarda il lato caudino, è una montagna piena d’acqua, con un carsismo spiccato, con bacini endoreici notevoli e, soprattutto, in quella zona si trova la falda acquifera dei monti d’Avella: si andrebbero ad intaccare risorse idriche. Alcuni cittadini creduloni (pochi, per fortuna) si sono bevuti la storiella dello sviluppo e del “risollevamento dell’economia”. Può anche darsi, ma per chi? E soprattutto quando? Dopo anni e anni di spreco di denaro? E vale la pena – per un po’ di turismo che privilegerà i già privilegiati e, forse, darà qualche briciola di pane ai cittadini- di distruggere la Natura? Si noti bene, dunque, che non c’è alcuna linea di confine tra noi e la Natura: come abbiamo già detto, ogni volta che si mette in pericolo l’ambiente, mettiamo a rischio noi stessi, dagli eventuali materiali tossici che vengono utilizzati per questi lavori alle catastrofi di ogni tipo. Non si tratta, quindi, di una semplice “fissazione” di ambientalisti fanatici.

Vediamo che c’è chi propone di realizzare il traforo in qualche altra posizione, ma noi non siamo d’accordo nemmeno su questo. Nessun traforo nelle nostre montagne, da nessuna parte, né ora né mai. La devastazione della natura è devastazione in ogni punto. Ecco perché sono contrario alla realizzazione del traforo nel Partenio. Senza retorica, senza ipocrisia.

La verità è che le “grandi opere” inutili servono soltanto al profitto del capitale. Vale davvero la pena, quindi, devastare l’ambiente mettendolo a rischio e mettendo a rischio noi stessi con le ovvie conseguenze sulla nostra salute e sulla nostra vita? Proteggiamo l’ambiente, impediamo la devastazione ambientale! Non esistono benefici quando si distrugge l’ambiente.

L’anarchico caudino invita i cittadini alla mobilitazione per fermare questo scempio.

Nessun compromesso!

Fermiamo il traforo!

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